Tempo per ascoltarsi!!


 Tempo per ascoltarsi!

Mi chiamo Chiara e, tra una maternità e l’altra, mi sto formando per diventare un'insegnante. 

Mi sono laureata, ho fatto gavetta nel mondo delle supplenze, ho fatto un corso per abilitarmi alla professione e un concorso per avere un posto di ruolo…

Mi chiamo Chiara e un giorno ho avuto la gioia di diventare mamma per la prima volta!

Che formazione ho fatto per poterlo diventare? Nessuna!

Eccetto un discutibile corso pre-parto durato un paio di mesi. Ho provato a leggere qualche libro per entrare meglio sull’argomento, ma con tanta confusione!

Ognuno aveva metodi e idee diverse da propormi! E poi col neonato come fare? “Ad un certo punto ti abbiamo lasciata piangere e hai iniziato a dormire” mi raccontano i miei genitori. “Latte artificiale e via! Siete cresciuti benissimo!”. Ma qualcosa non va, non sento mia questa narrazione della maternità. Dentro di me una vocina vorrebbe dirmi qualcosa.

A scuola provo le stesse emozioni e ho i medesimi dubbi... Vedo tanti ragazzini ai quali vengono affibbiate etichette pesanti come macigni: “Sei un DSA, sei un ADHD, sei un 104…”.

Certo si fa tutto per aiutarli, ma sembra di essere in un ospedale! Ad ogni diagnosi corrispondono delle specifiche cure. Ma ogni bambino è un essere unico, come può rientrare in delle tabelle? Tante domande senza risposta.

Ma le giornate di una donna-moglie-mamma-lavoratrice sono veramente frenetiche. La notte si dorme male, di giorno si corre, la sera ci si rimbambisce davanti al telefono se non ci si addormenta prima, ma quest'anno ho deciso di stare a casa ancora un po', di non mandare subito la piccola al nido, di godermi questo tempo lento con la mia famiglia.

Quest'anno sono stata invitata a partecipare al Talento del Femminile, dove ho potuto trascorrere del tempo virtuale con altre donne, tempo di qualità, e finalmente la vocina dentro di me ha trovato un luogo e uno spazio nel quale farsi sentire.

Durante gli incontri si parla di fisiologia, di attaccamento, di ossitocina, di tempo lento, di puericentrismo, di amore incondizionato… una narrazione della maternità completamente diversa da quella proposta dalla società.
Spesso non è stato facile ascoltare certe cose. La "me-medicalizzata” ha posto una dura resistenza: in fondo “Si è sempre fatto così”, perché fare diversamente? Tuttavia, facendo decantare il tutto, ho trovato davvero arricchente e liberante assimilare queste nuove prospettive! Mi si sono aperti un'infinità di nuovi scenari e orizzonti possibili, oltre che la possibilità di scegliere con consapevolezza guardando al meglio per la mia famiglia, che è unica e non segue modelli precostituiti. 


Purtroppo la società di oggi non ci permette di ascoltarci. Siamo sempre di corsa e nel tempo del riposo spesso scrolliamo il telefono. Spesso manca il dialogo fra generazioni. Dunque cose che un tempo erano ovvie oggi non lo sono per nulla ed ecco qui che il talento ci viene in soccorso per aiutarci ad ascoltarci e a scoprire tutto quel sapere dormiente dentro di noi, a farlo di nuovo nostro!


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